lunedì 4 maggio 2009

Bruno Brindisi

Questa volta avremo il piacere di parlare con Bruno Brindisi, grazie per l'intervista!
Fumettista sviluppatosi dalla cosiddetta "scuola salernitana", ha iniziato come disegnatore di fumetti negli anni ottanta e dagli anni novanta lavora in Sergio Bonelli Editore dove ha messo in mostra i suoi talenti su diverse testate come
Tex, Nick Raider e Brad Barron. Ma la sua linea è nota soprattutto sulla testata Dylan Dog, dove è di sicuro uno dei disegnatori di punta. Potrete sapere altro nel libro a lui dedicato "Lezioni di Fumetto: Bruno Brindisi, una linea chiara per raccontare l'orrore". Buona lettura!
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bruno

Cr@sH BaNdiCoOT: "quando ti sei reso conto di avere la passione per il disegno? come si sono articolati i tuoi studi in questo campo? quali erano gli errori più antipatici e frequenti che commettevi nel disegno? quante volte nella tua vita hai cambiato totalmente stile di disegnare (ammesso che succeda)?"

Bruno Brindisi: "La passione si è manifestata come un morbo già nei primi anni di vita, ma non solo quella per il disegno in generale (tutti i bambini più o meno disegnano), piuttosto quella per il fumetto. Io nasco fumettista!
Non ho seguito nessun corso di fumetto (non ce n'erano) e non ho neanche fatto il liceo artistico, sono autodidatta, ma ho avuto la fortuna di avere un padre bravo nel disegno e di incontrare un gruppo di amici con la stessa passione proprio qui nella mia città, Salerno.
Gli errori più comuni all'inizio ( e anche dopo) sono legati all'anatomia umana, alla capacità di muovere corpi e volti a 360 gradi.
Fino ai 25 anni ho cambiato stile almeno 3 o 4 volte, ma questo è normale. Poi si forma una propria personalità, anche se l'evoluzione continua, ed in meglio, si spera."

bruno

fed_44: "Inizio io!!! Innanzitutto vorrei chiedere tutti i materiali che usa per realizzare una tavola e se nel tempo ha cambiato modo di lavorare.
E poi gli faccio i complimenti, ovvio!"
r2001802001: "... volevo sapere in che formato lavora e quali strumenti usa.
grazie"

Bruno Brindisi: "Uso cartoncino Fabriano semiruvido formato 30x40 con una gabbia 25x35 circa, faccio schizzi su fogli A3 a parte con mina blu e ripasso al tavolo luminoso con una micromina 0,5 F.
Per inchiostrare uso pennarelli 0,8 limati, pennarelli calligrafici, evidenziatori caricati a china, penne a sfera, e chi più ne ha più ne metta, ultimamente anche un po' il computer per qualche campitura nera o qualche effetto speciale. Sostanzialmente disegno così da sempre, solo per un breve periodo ho usato pennino e pennello."

kettyformaggio: "Io vorrei sapere qualcosa di quell'effetto texture che c'è nelle sue chine: come viene fatto? China sulla carta ruvida quindi lo fa col pennello secco? o la spugna? al computer?"

Bruno Brindisi: "Evidenziatore a china (non esiste, me lo faccio io) un po' scarico, ma come dicevo prima, anche photoshop."

bruno
©Sergio Bonelli Editore

Alessia'83: "Complimenti al Sig. Brindisi!!! Vorrei sapere come procede una volta arrivata la sceneggiatura fino al completamento della storia, consegna compresa. E in quanto tempo bisogna finire il tutto. Spero di essermi espressa nel migliore dei modi...."

Bruno Brindisi: "Innanzitutto leggo la sceneggiatura, poi faccio lo studio dei personaggi, volti, abbigliamento, proporzioni. Mi procuro tutto il materiale che mi può servire come documentazione (ambienti, automobili ecc.) e poi parto. La sceneggiatura non va soltanto eseguita, va interpretata, come una partitura musicale, nel modo più "sentito" possibile, indipendentemente dal genere o dalla bellezza della storia. I disegni devono essere funzionali al testo, mai strafare, ma nemmeno fare i "furbi". L'ausilio di foto può aiutare molto, ma l'importante è avere chiara in mente la scena. Una tavola al giorno come media è l'ideale, se non ci sono scadenze prima si finisce, prima ti pagano. Alla fine scansiono il tutto a 1200 dpi, trasformo in bitmap, salvo in tiff lzw e spedisco al server ftp. Ho parlato arabo?"

bruno
Novikov © Les Humanoïdes Associés

kingian: "Innanzitutto tanti complimenti perchè sei un disegnatore FANTASTICO! Quanto tempo impieghi per disegnare una tavola?"

Bruno Brindisi: "Se sono in vena e se la tavola non è complicatissima quattro-cinque ore (nette) di solito bastano."

bruno
Novikov © Les Humanoïdes Associés

Manson: "Vorrei chiedere a Bruno Brindisi quale difficoltà abbia incontrato nel definire le varie sintesi grafiche che caratterizzano il suo stile...
Inoltre: Ricorre spesso a riferimenti fotografici???e se sì in che modalità???
Che tipo di uso fa del tavolo luminoso???"

Bruno Brindisi: "La sintesi viene da sè, non si può "nascere" sintetici o decidere di esserlo, è come andare in palestra, prima si fa "massa" e poi ci si "definisce". Uso le foto per tutto quello che non è figura umana e come ispirazione anche per abbigliamento (pieghe sui vestiti, effetti di luce ed ombra) o pettinature. Praticamente faccio tutte le matite al tavolo luminoso, ricalcando i miei schizzi, a volte inchiostro anche direttamente."

Cr@sH BaNdiCoOT: "vorrei chiedere al grande Brindisi (più volte ho ammirato i suoi fumetti) quale percors sceglie per farsi "illuminare" durante i periodi di crisi di fantasia (ammesso che ne abbia)... ascolta musica in particolare? legge qualcosa in particolare per trovare l'ispirazione?"

Bruno Brindisi: "L'ispirazione è più un problema degli sceneggiatori, io semmai ho un problema di voglia! La musica aiuta molto, e anche tenere il pc spento e il telefono staccato."

bruno
©Sergio Bonelli Editore

r2001802001: "oltre ai complimenti, che spero facciano sempre piacere.
volevo chiedere al sig. Brindisi cosa consiglierebbe ai giovani (e nn) che vogliano intraprendere questo mestiere? quale qualità (essenziale) deve avere oggi un disegnatore oltre al talento? e perchè?"
Nazedo: "Complimentoni al maestro Brindisi, di sicuro uno tra i miei disegnatori di Dylan Dog preferiti. Volevo sapere: Come dovrebbe essere, secondo te, un book di un aspirante disegnatore che vorrebbe proporsi per la Bonelli?"
Alice_Sacco: "Quali sono le cose giuste da fare ed invece quali sono quelle sbagliate quando si vul diventare fumettista (intendendo gli aspiranti fumettisti)?"

Bruno Brindisi: "Il talento dovrebbe bastare, però è altrettanto importante essere un amante e il più possibile un conoscitore di fumetti.
Per proporsi ad un editore bisogna innanzitutto presentare materiale in linea con la sua produzione, quindi niente fumetti a colori alla Bonelli o erotici alla Disney, scegliere uno o due personaggi preferiti e fare alcune tavole di prova, più magari alcune prove del personaggio da solo, primi piani, figure intere, in tutte le pose. Mai proporre tavole con disegni copiati da altri, si vede da un chilometro, è una figura di merda. Può andare bene solo come esercizio.
Presentare sempre il meglio che si riesce a fare, inutile far vedere disegni dicendo "sì, ma questa è roba vecchia, qui andavo di fretta" e altre scuse becere. Bisogna andare convinti e consapevoli di aver dato il massimo. Togliere quindi dal book tutto quello che non serve, come schizzi preparatori, due o tre versioni della stessa tavola, il ritratto del gatto ecc."

bruno
©Sergio Bonelli Editore

ergonauta: "BRINDISI LEI è UN GRANDE!
domanda 1: Sento parlare di crisi del fumetto ma è davvero così? Lei cosa pensa in proposito. Secondo lei in francia la situazione è migliore se si perchè?"

Bruno Brindisi: "In Francia, come in Italia, si legge meno, ma le cose ben scritte e ben disegnate non conoscono crisi. Il pubblico è diminuito ed è pure più esigente."

bruno
©Sergio Bonelli Editore

Simone1972: "Sono un semplice lettore e non un addetto ai lavori e volevo fare qualche domandina al bravissimo Bruno Brindisi:
Dopo "Self Service" é rimasto ancora qualcosa nel cassetto dai tempi di MOSTRI e SPLATTER?
Hai mai pensato di pubblicare una raccolta con tutte le storie "non bonelliane" da te disegnate?
Oppure ripubblicare in versione techinicolor "Bit degeneration"?
Quanto ti manca non disegnare le storie di Tiziano Sclavi?
Chi ti ispira molto tra i nuovi autori dylaniati?"

Bruno Brindisi: "Parto dall'ultima: se come nuovo autore intendi sceneggiatore ti dico Roberto Recchioni, come disegnatore Massimo Carnevale.
Nessun editore mi ha mai proposto di raccogliere in volume le mie vecchie storie, ma la cosa non mi dispiacerebbe. Nel cassetto avevo solo la sceneggiatura del seguito di "Self-service" di Ferrandino, l'abbiamo realizzata con Arcadia.
Tiziano Sclavi manca a noi disegnatori e a noi lettori, ma non abbiamo perso la speranza."

bruno
©Arcadia Editore

Yasjater: "Approfitto anch' io:
Per un disegnatore è più importante avere un buon controllo delle inquadrature e della composizione delle vignette oppure un maggior controllo delle anatomie e delle proporzioni? Insomma, tra comunicazione e realismo dove pende l' ago della bilancia?
Quand' è quindi che ci si può sentire veramente dei bravi disegnatori? Un disegnatore per essere scelto da un editore (per esempio dalla Bonelli) deve avere un tratto "casuale" ( intendo classico) oppure piuttosto personale? Per caratterizzare bene Dylan bisogna guardare all' attore originario oppure alla varie interpretazioni dei disegnatori? Il fumetto è veramente un medium potente come questi tempi ci vogliono far credere? E ancora:
Nella tua esperienza ritieni che ci sia spazio per qualcosa di nuovo anche nel mondo Bonelli? (come Lilith sembrava dimostrare.. ) Per ora è tutto!"

Bruno Brindisi: "Una cosa non esclude l'altra, saper comunicare è sicuramente la dote primaria, trattandosi di un linguaggio, ma anche la conoscenza dell'anatomia e il gusto dell'inquadratura sono fondamentali. Il realismo in Italia è vincolante, soprattutto alla Bonelli, in Francia e in Giappone c'è spazio anche per altri stili. Meglio non sentirsi mai troppo bravi, altrimenti si diventa presuntuosi, antipatici e non si fanno progressi.
Per caratterizzare Dylan io ho guardato Rupert Everett, la sintesi della realtà che effettua ogni disegnatore dev'essere personale.
Il fumetto è un medium potentissimo, sono le idee che scarseggiano, lo spazio c'è, ma ci sono troppi che vogliono disegnare e pochissimi che vogliono (e sanno) scrivere."

kingian: "Qual è il tuo lavoro che ti ha soddisfatto maggiormente?"

Bruno Brindisi: "Il prossimo! Tra quelli usciti forse il Texone e Dylan 121.
Grazie a tutti per i complimenti!"

bruno
©Sergio Bonelli Editore